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Associazione Guide Turistiche e Naturalistiche delle Marche |
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Con queste poche
righe cercheremo di suscitare il desiderio e la
curiosità di visitare Corinaldo, denominata
“Città
murata” per le sue intatte mura di difesa;
“Città d'arte e fede” per aver dato i
natali
a santa Maria Goretti; ma anche “Paese più bello
del
mondo”, come fu apostrofato da Mario Carafòli,
insigne scrittore e fotoamatore locale.
Per l'integrità del suo tessuto urbano, l'armonia architettonica, la vivibilità del borgo, la qualità artistico-storica del patrimonio edilizio, Corinaldo è stato eletto nel 2007 Borgo più bello d'Italia e insignito della Bandiera Arancione già fin dal 2003 per la valorizzazione del patrimonio culturale, la tutela dell'ambiente e la cultura dell'accoglienza. Last but not least, come direbbero gli inglesi, nel 2008 è stato eletto “Destinazione turistica d'eccellenza europea” (EDEN), premio ricevuto a Bruxelles come migliore destinazione turistica per il patrimonio immateriale locale e ottimo esempio di turismo sostenibile in Italia. Che il viaggio quindi abbia inizio e... La visita comincia presso la fontana che si trova all'esterno della cinta muraria, dove un responsabile dell'Ufficio IAT accoglierà il gruppo con una breve introduzione storica, cominciando la visita guidata della città che può durare dalle 2 ore alle 3 ore e adeguarsi agli interessi specifici del gruppo. La visita può cominciare con la settecentesca Chiesa parrocchiale di san Francesco le cui origini risalgono però al 1200, nella quale si conservano ben 4 tele del pittore veronese seicentesco Claudio Ridolfi. Usciti dalla chiesa, cominciamo il nostro giro alla scoperta della cinta muraria partendo da uno dei più antichi accessi al centro storico: la Porta di san Giovanni che con la sua piccola porticina pedonale, la Bianchetta, ci riporta agli eventi dell'assedio del 1517. Dopo aver ammirato il panorama delle campagne dall'alto della porta, proseguiamo per le Mura dello Scorticatore: chi sarà mai costui, al quale oltre le mura è stata intitolata anche una piccola torretta? Passeggiando per i vicoli del centro, grande è lo stupore quando ci si affaccia a metà della famosa scalinata, proprio all'altezza del rinomato Pozzo della Polenta. E mentre si ammira quello che è considerato l'angolo più suggestivo del centro storico, con la Porta di santa Maria del Mercato da un lato e lo scorcio sull'ex monastero degli Agostiniani dall'altro, si può godere del racconto delle storielle che hanno guadagnato al borgo la fama di “Paese dei matti”. Qualche passo e ci attende la casa di Scuretto, ingegnoso ciabattino di inizio secolo ed esempio di quella vena di genialità che contraddistingue i corinaldesi. La passeggiata continua, accompagnata dal caldo colore del laterizio, fino alla splendida vista d'infilata sulle mura che si può godere dal Torrione della Rotonda, nonché del panorama che spazia sulla campagna e sugli Appennini. Giunti in Via del Corso, il settecentesco Palazzo Comunale ci fa scoprire il bizzarro cannone di fico e la sua storia. Secondo gli interessi del gruppo la visita può poi proseguire con un giro all'interno della Civica Raccolta d'Arte “Claudio Ridolfi” che conserva opere di soggetto religioso dalla metà del 1500 al 1700, più un nucleo di opere contemporanee di Nori de' Nobili, una visita al Santuario di santa Maria Goretti che conserva la reliquia della santa bambina, uno sguardo allo splendido teatro ottocentesco Carlo Goldoni, riaperto al pubblico nel 2005 e all'adiacente ingresso alle mura di Porta Nova oppure alla Sala del Costume e delle Tradizioni Popolari dove sono conservati gli abiti rinascimentali della rievocazione storica estiva. Da vedere anche la casa natale di santa Maria Goretti, ad appena un chilometro e mezzo dal centro, la chiesa di santa Maria in Portuno con l'annesso Antiquarium che conserva i reperti di età romana rinvenuti in quello che è il più antico insediamento nel territorio di Corinaldo e l'Antico Molino Patregnani, raccolta di testimonianze di vita contadina allestita all'interno di un frantoio e molino che conserva le macine in pietra originali. |
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